I dolori addominali (anche dolori alla pancia) o i crampi addominali colpiscono tutti almeno una volta. In molti casi sono passeggeri e passano dopo poco. Alcune persone, tuttavia, sono colpite da dolori addominali persistenti (cronici). Le cause sono molteplici e la maggior parte è relativamente innocua. Esistono però anche malattie gravi che si manifestano attraverso il dolore addominale. Chi soffre di dolore addominale costante dovrebbe in ogni caso cercare di approfondirne le cause.
I dolori addominali si possono suddividere a seconda…
...della durata del dolore.
...della percezione del dolore (qualità del dolore, carattere del dolore).
...dell’area dolorante (localizzazione del dolore).
...della diffusione del dolore a una regione circoscritta o anche ad altre aree (diffusione del dolore).
A seconda della durata, i medici suddividono i dolori addominali in:
acuti: dolore addominale improvviso, ma che si risolve entro breve tempo
cronici: dolore addominale persistente per più settimane, con momenti più intensi e momenti meno intensi
cronico-recidivi: decorso intermittente, vale a dire l’alternarsi di fasi caratterizzate da dolore e periodi asintomatici
Episodi di dolore addominale acuto, che si manifesta all’improvviso, sono relativamente comuni, ad esempio dovuti a infezioni del tratto gastrointestinale o allo stress. I dolori addominali cronici senza interruzioni si manifestano, al contrario, più raramente. Molto più comune è, invece, il dolore addominale cronico-recidivo che è tipico, ad esempio, della sindrome dell’intestino irritabile o di malattie infiammatorie croniche dell’intestino come il Morbo di Crohn.
Il dolore addominale può essere percepito in maniera diversa, ad esempio:
sordo
opprimente
sotto forma di bruciore
lancinante
sotto forma di crampi
acuto
sotto forma di pulsazioni
Il dolore addominale può interessare diverse regioni, essere limitato a singole aree dell’addome o diffondersi ad altre parti del corpo, ad esempio alla schiena, alle braccia o alle gambe. Spesso può essere limitato a un’area specifica (localizzato), ad esempio:
Dolore nell’area superiore destra dell’addome
Il dolore situato nell’area addominale superiore destra può essere un segno anche delle seguenti malattie:
- Calcoli biliari (colelitiasi) - Coliche biliari - Infiammazione della cistifellea - Infiammazione del fegato (epatite)
Tuttavia, ci sono anche casi in cui non è possibile determinare esattamente quale area dell’addome faccia effettivamente male, in questo caso i medici parlano di dolore addominale diffuso. La localizzazione del dolore può fornire indizi sulle cause dei disturbi ed è utile al medico per formulare la diagnosi (per saperne di più vedere la sezione sulla diagnosi).
I dolori e i crampi addominali possono variare notevolmente, ad esempio:
Dolore addominale persistente da moderato a moderatamente grave
Forti dolori addominali che iniziano e poi si attenuano
Dolore addominale a ondate, che alterna dolori forti e più leggeri
Dolori addominali forti all’inizio, che poi si affievoliscono e tornano ad essere più forti dopo una breve “pausa di dolore”.
I dolori sottoforma di crampi sono quelli che i medici chiamano colica (Le coliche si verificano quando gli organi addominali cavi si contraggono come in caso di crampi, ad esempio
lo stomaco
l’intestino
la cistifellea
il pancreas
I crampi addominali che diventano più forti e più deboli come le contrazioni o i crampi intestinali sono chiamati coliche intestinali. I muscoli dell’apparato digerente sono in realtà responsabili del trasporto del cibo. Per farlo, si tendono come un’onda. Questi movimenti muscolari prendono il nome di peristalsi intestinale. Diverse sono, tuttavia, le cause che possono portare a un crampo dei muscoli degli organi digestivi. La conseguenza sono le coliche intestinali. I crampi addominali o le coliche devono essere assolutamente sottoposti a chiarimenti da parte di un medico.
Dolori e crampi addominali – Quali sono le cause?
Le cause di dolori e crampi addominali sono molteplici. Spesso non ci sono fattori scatenanti di organi specifici; in molti casi, infatti, le cause dei dolori addominali sono disturbi funzionali (disturbi non causati da organi specifici) o fattori psicologici.
Stress, ansia e rabbia possono colpire lo stomaco e provocare dolori addominali. Si può quindi prendere alla lettera il modo di dire "Mi fa venire il mal di stomaco" in caso di situazioni difficili. Nell’addome sono presenti numerose cellule nervose che costituiscono il sistema nervoso enterico, noto come “cervello addominale”. Il compito principale del sistema nervoso enterico è controllare l’attività digestiva. Tuttavia, le ricerche attuali dimostrano che il cervello addominale è molto sensibile agli stimoli emotivi, che possono letteralmente “colpire l’intestino”.
Oltre ai fattori psicologici, anche l’alimentazione può giocare un ruolo importante, soprattutto se il dolore addominale si manifesta dopo aver mangiato. Mangiare troppo velocemente, pasti molto grassi o dolci e porzioni troppo abbondanti sono possibili cause di dolore addominale. Anche i disturbi digestivi (dispepsia), dovuti per esempio a una dieta povera di fibre o a una scarsa assunzione di liquidi, possono causare dolori e crampi addominali. Altre cause di dolore addominale dopo aver mangiato possono essere le intolleranze alimentari (ad esempio intolleranza al lattosio, intolleranza al fruttosio). Anche la celiachia (intolleranza al glutine) provoca talvolta dolori addominali. Un dolore addominale molto forte dopo aver mangiato, eventualmente anche in combinazione con altri sintomi come nausea, vomito, diarrea o sudorazione, può indicare avvelenamento da cibo (ad esempio avvelenamento da funghi, da pesce). Inoltre, le allergie alimentari sono tra le possibili cause del dolore addominale, anche se in questi casi i sintomi più comuni sono le eruzioni cutanee.
Dietro a dolori addominali ricorrenti si cela molto spesso la sindrome dell’intestino irritabile. È molto diffusa: fino al 20% della popolazione ne è colpita. Le cause della sindrome dell’intestino irritabile non sono ancora del tutto note. Tuttavia, i risultati delle ricerche dimostrano la presenza di un legame tra l’intestino irritabile e la barriera intestinale danneggiata.
I dolori addominali possono essere causati da altri organi
Talvolta, le malattie degli organi addominali sono responsabili di dolori e crampi addominali. Ma quali sono questi organi? Per cavità addominale (addome) si intende l’intera area compresa tra le arcate costali inferiori e l’inguine e contiene un gran numero di organi, tra cui:
Stomaco
Intestino
Milza
Fegato
Cistifellea e dotti biliari
Pancreas
Reni
Vescica
Nelle donne, in questa zona si trovano anche l’utero e le ovaie, negli uomini la prostata. Inoltre, il cuore e i polmoni si trovano nelle immediate vicinanze della cavità addominale o vi sporgono parzialmente.
Tutti questi organi sono potenzialmente in grado di causare problemi. Pertanto, alcune delle possibili cause del dolore addominale sono:
Stomaco
Malattia da reflusso
Infiammazione della mucosa dello stomaco (gastrite)
Ulcera gastrica (ulcera peptica)
Tumore dello stomaco
Intestino
Diverticolosi, diverticolite
Infiammazioni intestinali acute, ad esempio appendicite
Malattie infiammatorie croniche dell’intestino, ad esempio morbo di Crohn, colite ulcerosa
Disturbi circolatori intestinali, ad esempio a causa dell’occlusione dei vasi sanguigni che riforniscono l’intestino (infarto intestinale, infarto mesenterico)
Tumore intestinale
Fegato e bile
Calcoli biliari (colelitiasi), coliche biliari
Infiammazione della cistifellea (colecistite)
Ingrossamento del fegato (epatomegalia)
Fegato grasso (steatosi epatica)
Infiammazione del fegato (epatite)
Cirrosi epatica (malattia in cui il fegato si cicatrizza, il tessuto epatico si ritira e viene sostituito da tessuto connettivo. Di conseguenza, il fegato perde gradualmente la sua funzione, portando nei casi più gravi all’insufficienza epatica).
Tumore del fegato (carcinoma delle cellule epatiche, carcinoma epatocellulare)
Milza
Ingrossamento della milza, ad esempio a causa della febbre ghiandolare di Pfeiffer (malattia virale).
Rottura della milza (rottura splenica)
Disturbi circolatori della milza (infarto splenico)
Pancreas
Infiammazione del pancreas (pancreatite)
Neoplasie benigne o maligne del pancreas (cisti pancreatiche, tumore del pancreas)
Reni e vie urinarie
Infezioni delle vie urinarie, ad esempio infiammazione della vescica (cistite)
Calcoli renali (nefrolitiasi), coliche renali
Infiammazione della pelvi renale (pielite)
Ulteriori possibili cause di dolore addominale
Malattie gastrointestinali infettive, ad esempio infezioni batteriche, virali, parassitare o malattia causate da funghi (micotiche)
Distensione dello stomaco o dell’intestino dovuta all’accumulo di gas
Irritazione del peritoneo, infiammazione del peritoneo (peritonite)
Irritazione della pleura, infiammazione della pleura (pleurite)
Ernia, ad esempio ernia inguinale, ernia diaframmatica
Neoplasie del diaframma
Emorragie all’interno della cavità addominale, ad esempio a seguito di incidente
L’addome acuto è un complesso di sintomi che comprende un dolore addominale intenso e una parete addominale dura. Le cause dell’addome acuto possono essere diverse e l’esito può essere fatale. Dolore addominale intenso e addome duro sono quindi segnali di allarme che indicano un’emergenza.
Nelle donne, i dolori e i crampi addominali possono avere cause ginecologiche, ad esempio:
Dolori mestruali
Dolore intermestruale (comparsa improvvisa e di breve durata di dolore addominale che alcune donne avvertono a metà del ciclo mestruale)
Gravidanza, soprattutto all’inizio, quando l’utero e i tessuti circostanti iniziano a distendersi.
Gravidanza extrauterina, in cui l’embrione si trova fuori dall’utero ad esempio gravidanza tubarica.
Endometriosi (escrescenze dell’endometrio al di fuori dell’utero; il tessuto mucoso si deposita su altri organi come le ovaie ed è soggetto allo stesso ciclo ormonale della membrana mucosa all’interno dell’utero)
Infiammazione delle ovaie (annessite)
Infiammazione dell’utero o della cervice uterina
Cisti alle ovaie (cisti ovariche)
Tumore degli organi genitali interni, ad es. tumore alle ovaie (carcinoma ovarico)
Negli uomini, le possibili cause di dolore addominale includono problemi alla prostata, come l’infiammazione alla prostata (prostatite) e la torsione testicolare. Anche condizioni gravi esterne agli organi addominali, come quelle che interessano il sistema cardiovascolare e il sangue, possono causare dolore addominale, tra queste:
Malattia coronarica (malattia che comporta un restringimento delle arterie coronarie)
Attacco di cuore, soprattutto se si tratta di un dolore improvviso nella parte superiore dell’addome o un dolore al petto che si irradia nell’addome, perché possono indicare problemi cardiaci. Nelle donne in particolare, il dolore nella parte superiore dell’addome è talvolta il primo sintomo di un attacco di cuore
Infiammazione del pericardio (pericardite)
Le adenoidi (aneurismi dell’aorta) possono provocare un dolore addominale pulsante
Le porfirie (malattie in cui viene compromessa la formazione di alcuni componenti del sangue) causano dolori addominali intermittenti, simili a crampi (coliche)
Infiammazione polmonare (polmonite)
Embolia polmonare (blocco di uno o più vasi sanguigno che irrorano i polmoni)
Collasso polmonare (pneumotorace)
Chetoacidosi diabetica, una grave complicazione del diabete mellito che rappresenta un’emergenza medica
Disturbi genetici del metabolismo lipidico (iperlipidemia familiare)
Lupus eritematoso (malattia infiammatoria autoimmune che si manifesta soprattutto con alterazioni cutanee)
Trombosi (ostruzione) delle vene iliache
In aggiunta, ci sono dei medicinali che irritano lo stomaco o causano problemi digestivi e che possono portare a dolori addominali. Tra questi, ad esempio, molti antidolorifici.
Dolori addominali e altri sintomi
Dolori e crampi addominali sono sintomi di problemi fisici o psichici. A seconda delle cause, possono manifestarsi in diverse aree dell’addome, facilitando in questo modo la diagnosi (vedere il paragrafo “Diagnosi”):
Dolori nell’intera parte superiore dell’addome
Dolori nella parte superiore sinistra dell’addome
Dolori nella parte inferiore destra dell’addome
Dolori nell’intera parte inferiore dell’addome
Dolori nella parte inferiore sinistra dell’addome
Dolori nella parte inferiore destra dell’addome
Dolori attorno all’ombelico
Dolori ai fianchi, ad esempio dolori addominali a destra o sinistra
A seconda della causa del dolore addominale, quest’ultimo può migliorare o peggiorare con il movimento e i cambiamenti di posizione del corpo, ad esempio sedendosi, sdraiandosi, stando in piedi o camminando.
Il dolore addominale talvolta è accompagnato da altri sintomi. Ad esempio, oltre al dolore nella parte superiore dell’addome, spesso sono presenti anche:
Sensazione di pienezza
Bruciore di stomaco
Brontolii o gorgoglii nello stomaco
Nausea
Crampi allo stomaco
Conati di vomito
Vomito, anche con perdite di sangue o con colorazione nera (“vomito caffeano”, segno di sangue coagulato)
Pressione nella parte superiore dell’addome
Dolore in fase di respirazione
I dolori alla parte inferiore dell’addome sono, invece, associati ai seguenti sintomi concomitanti:
Diarrea, anche con perdite di sangue o mucosa
Stitichezza
Aumento dei rumori intestinali
Riduzione o assenza di rumori intestinali
Flatulenza
Gonfiore addominale
Aria nell’addome (addome gonfio, senza emissione di flatulenze)
Dolori inguinali
Bruciore durante la minzione
Urgenza di urinare
Ritenzione urinaria
Sangue nelle urine
Tra i sintomi che si possono manifestare in caso di dolore alla parte superiore e inferiore dell’addome vi sono:
Pallore
Stanchezza, affaticamento
Aumento di peso
Sensibilità tattile sull’addome
Aumento della sudorazione
Mal di schiena
Sangue nelle feci: il sangue chiaro o i depositi di sangue indicano un’emorragia nell’intestino, mentre il sangue scuro o nero (feci catramose) indica un’emorragia nello stomaco.
Brividi, febbre
Ingiallimento della pelle, delle mucose e degli occhi (ittero)
Alterazione della colorazione delle feci, ad esempio bianche, verdi, gialle
In caso di crampi addominali (crampi allo stomaco o intestinali) la parete addominale risulta spesso tesa e dura.
Se gli accumuli di gas nello stomaco o nell’intestino sono responsabili del dolore addominale, possono manifestarsi anche sintomi simili a quelli di un attacco cardiaco. I medici la definiscono sindrome di Roemheld. Tra i sintomi che si possono riscontrare vi sono:
Pressione nella parte superiore dell’addome
Dispnea, mancanza di respiro
Dolori al petto
Senso di oppressione al petto
Dolore al cuore
Irregolarità del battito cardiaco
Dolori addominali come sintomo di emergenza
I dolori addominali possono essere un segno di malattie gravi, che richiedono intervento medico immediato. Indicazioni di situazioni di emergenza sono ad esempio:
Insorgenza improvvisa di un dolore addominale molto intenso, indipendentemente che coinvolga la parte superiore o inferiore dell’addome
Dolore addominale che insorge all’improvviso e peggiora rapidamente.
Rapido peggioramento delle condizioni generali
Febbre alta
Mancanza di respiro
Dolore che si diffonde al braccio (sinistro)
Dolori al petto
Problemi circolatori, ad esempio vertigini
Confusioni
Alterazione dello stato di coscienza
Se i segni indicano che il dolore addominale è legato a un’emergenza medica, richiedere immediatamente soccorso telefonando al 118!
Dolori addominali – Diagnosticare le cause è fondamentale
In caso di dolore addominale, è importante indagare le cause. È quindi necessario un esame approfondito, soprattutto se i sintomi persistono. Per diagnosticare la causa del dolore addominale, il medico deve innanzitutto raccogliere la storia medica (anamnesi). A questo scopo lo aiutano una serie di domande, tra cui:
Quando sono iniziati i dolori o i crampi addominali?
Dov’è localizzato esattamente il dolore e come viene percepito?
Il dolore addominale è costante o si attenua tra una fase e l’altra?
I dolori addominali sono legati al cibo consumato in precedenza?
Ha apportato delle modifiche alla sua alimentazione di recente? Se sì, perché?
Il dolore addominale migliora o peggiora con il movimento?
Ha perso peso involontariamente?
Assume dei medicinali che possono causare disturbi gastrointestinali?
Le è stata diagnosticata una malattia che può causare dolore addominale, ad esempio una malattia infiammatoria cronica dell’intestino?
Le sue abitudini intestinali sono cambiate (ad esempio diarrea, stitichezza)?
Le feci hanno un aspetto diverso dal solito, ad esempio sono di colore bianco, giallo, grigio o nero?
Ultimamente è molto stressato/a o sono cambiate le sue condizioni di vita?
Ha viaggiato di recente?
Beve regolarmente alcol?
Per le donne: il dolore addominale si manifesta in correlazione al ciclo mestruale, ad esempio a metà, poco prima o durante le mestruazioni?
Per le donne: quando ha avuto le ultime mestruazioni? Potrebbe essere incinta oppure ha partorito di recente?
L’intensità con cui si percepisce il dolore è molto soggettiva. Quello che per una persona è già un dolore insopportabile, per un’altra è solo un dolore di media intensità. Per questo motivo i medici utilizzano spesso una scala del dolore per valutarne l’intensità. A tal fine, la persona colpita assegna un punteggio da 1 a 10 al dolore:
1 indica dolore lieve
10 indica il massimo dolore immaginabile (“dolore lancinante”)
5 indica un dolore oltre il quale il paziente assumerebbe un antidolorifico
Localizzare il dolore può fornire delle indicazioni per diagnosticare il dolore addominale. Pertanto, il medico divide l’addome in quattro zone (quadranti):
Parte superiore sinistra dell’addome (1)
Parte superiore destra dell’addome (2)
Parte inferiore sinistra dell’addome (3)
Parte inferiore destra dell’addome (4)
In aggiunta a ciò, presta attenzione alla regione attorno all’ombelico (5) e alle aree addominali laterali (fianchi; 6) per formulare la diagnosi in caso di dolore addominale.
Il dolore nella parte superiore dell’addome indica una malattia degli organi addominali superiori, come stomaco, pancreas o fegato. Anche le malattie cardiovascolari, come l’infarto o la polmonite, si possono manifestare con dolore in quella stessa zona. I dolori nella parte inferiore dell’addome, invece, tendono a indicare problemi intestinali, malattie dell’apparato urinario (ad esempio la vescica urinaria) o degli organi sessuali interni.
Dolori nella parte superiore dell’addome (intera area o nella parte centrale)
Stomaco irritabile (dispepsia funzionale)
Malattia da reflusso
Infiammazione dell’esofago (esofagite)
Ulcera gastrica (ulcera peptica)
Infiammazione della mucosa dello stomaco (gastrite)
Dolori nella parte superiore sinistra dell’addome (in parte anche nella parte centrale)
Infiammazione del pancreas (pancreatite): spesso il dolore avvolge la parte superiore dell’addome come una sorta di cintura
Ulcera duodenale
Alterazioni della milza (ingrossamento, rottura della milza)
Dolori nella parte superiore destra dell’addome
Calcoli biliari (colelitiasi)
Coliche biliari
Infiammazione della cistifellea (colecistite)
Infiammazione del fegato (epatite)
Cirrosi epatica (perdita di funzionalità del fegato dovuta a cicatrici)
Dolori nella parte inferiore dell’addome
Colon irritabile
Colite ulcerosa
Morbo di Crohn
Ernia inguinale
Calcoli renali, coliche renali
Infiammazione delle ovaie (annessite): dolore nella parte inferiore destra o sinistra dell’addome
Gravidanza ectopica o tubarica
Dolori nella parte inferiore destra dell’addome
Appendicite: dapprima dolori nella parte superiore dell’addome o attorno all’ombelico
Morbo di Crohn
Dolori nella parte inferiore sinistra dell’addome
Diverticolite
Possibili dolori nell’intera cavità addominale
Colon irritabile
Infezioni gastrointestinali
Occlusione intestinale
Addome acuto
Localizzare il dolore può aiutare a restringere le cause sottostanti. Tuttavia, non è sempre possibile ottenere una diagnosi esatta in questo modo. Non esiste una malattia che si esprime con un dolore localizzato in una sola area precisa. Inoltre, il dolore può irradiarsi anche in altre parti del corpo che non hanno nulla a che fare con il luogo in cui ha avuto origine. Pertanto, al colloquio medico-paziente fa seguito da un esame fisico durante il quale il medico esamina l’addome secondo le quattro zone (quadranti):
Osservare (ispezione): il medico osserva l’addome per vedere se appare disteso o se presenta lesioni o cicatrici visibili esternamente. Esamina anche l’inguine per verificare la presenza di gonfiore.
Ascoltare (auscultazione): il medico ascolta i suoni intestinali con lo stetoscopio. Lo stetoscopio viene posizionato sull’addome superiore e inferiore destro e sinistro. È normale che i movimenti dell’intestino generino dei suoni. Tuttavia, possono subire delle variazioni, ad esempio in caso di problemi digestivi. L’assenza di suoni intestinali è segno di emergenza medica!
Picchiettare (percussione): picchiettando l’addome, il medico sente se si sono accumulati gas o liquidi.
Palpare (palpazione): durante la palpazione, il medico preme sull’addome e sente come si presenta la parete addominale, ad esempio se è elastica e gommosa (“pancia di gomma”), indurita, tesa (distensione addominale) o morbida. Anche segni come il dolore quando si preme o si rilascia la parete addominale possono dare al medico indizi sulle cause del dolore addominale. Mediante la palpazione il medico può anche sentire i linfonodi ingrossati.
Se il medico sospetta che i disturbi siano dovuti a un’alterazione del retto, effettuerà una palpazione di quest’ultimo con il dito (esplorazione rettale digitale). Spesso sono necessari ulteriori esami per diagnosticare la causa del dolore addominale. I metodi di esame utilizzati dipendono dalle possibili cause scatenanti. Ecco alcuni esempi:
Esame del sangue
Esame delle feci
Esame delle urine
Test allergico per allergie alimentari
Esame ecografico (sonografia)
Test del respiro (H2 breath test)
Esame radiologico
Tomografia computerizzata (TC)
Tomografia a risonanza magnetica ( MRT)
Gastroscopia
Colonscopia
Laparoscopia
Endoscopia delle vie biliari, della cistifellea e del dotto pancreatico (colangio-pancreatografia endoscopica retrograda, ERCP)
Elettrocardiogramma (ECG)
Imaging dei vasi sanguigni (angiografia)
Visita ginecologica o urologica da parte dello specialista corrispondente
Che cosa aiuta contro il dolore addominale?
Quando si manifesta, la maggior parte dei pazienti si chiede che cosa aiuta contro il dolore addominale. Non è facile rispondere a questa domanda, perché il trattamento del dolore addominale dipende in larga misura dalla sua causa.
Spesso dolori e crampi addominali sono spiacevoli, ma innocui e scompaiono da soli dopo poco tempo, ad esempio dopo un pasto ad alto contenuto di grassi o dopo un’infezione gastrointestinale. Fino ad allora possono tornare utili alcuni rimedi casalinghi. In caso di un’influenza intestinale, sarebbe meglio usare cautela.
Inoltre, esistono vari modi per alleviare i sintomi del dolore addominale, senza però eliminarne la causa. Alcune persone cercano di trattare il dolore addominale con l’omeopatia. Esistono diversi rimedi omeopatici che dovrebbero alleviare il dolore addominale, i crampi addominali e, se necessario, i sintomi concomitante come nausea, gonfiore o flatulenza. Tuttavia, i dolori addominali forti non andrebbero curati con rimedi fai-a-te senza consultare un medico, poiché potrebbero indicare una malattia grave o addirittura un’emergenza.
A volte è necessario un intervento chirurgico per il dolore addominale, ad esempio in caso di ostruzione intestinale, perforazione intestinale o appendicite.
Esistono anche diverse misure non farmacologiche per trattare il dolore addominale. Secondo Jacobson, le tecniche di rilassamento come lo yoga, il training autogeno o il rilassamento muscolare progressivo e altre misure per ridurre lo stress possono alleviare il dolore addominale, soprattutto se quest’ultimo non ha cause fisiche.
Allo stesso modo, apporta dei benefici anche seguire uno stile di vita sano, ovvero
fare regolare esercizio fisico
seguire un’alimentazione sana
evitare i “vizi”, come fumo e alcol
Rimedi contro i dolori addominali – In funzione delle cause
I rimedi per i dolori e i crampi addominali devono essere adattati alle cause sottostanti. Per alcune malattie che causano dolore addominale, possono essere d’aiuto alcuni medicinali. Per esempio, in caso di dolore alla parte superiore dell’addome causato dalla malattia da reflusso, il medico prescriverà degli inibitori della pompa protonica. Il dolore nella parte inferiore dell’addome causato da malattie infiammatorie croniche dell’intestino, come il morbo di Crohn o la colite ulcerosa, spesso migliora con i preparati a base di cortisone.
Altri rimedi per i dolori e i crampi addominali, che però combattono solo il sintomo, sono, ad esempio, i seguenti:
Antidolorifici (analgesici), ad esempio sotto forma di supposte, gocce o compresse per i dolori addominali.
Medicinali che alleviano il dolore addominale (spasmolitici)
Medicinali che rilassano la muscolatura intestinale (miorilassanti)
Rimedi casalinghi contro i dolori addominali
In molti casi, il dolore addominale non richiede necessariamente un trattamento. Tuttavia, sono davvero poche le persone che vogliono semplicemente sopportare dolori e crampi addominali. Cosa si può fare allora per il dolore addominale? I rimedi casalinghi possono essere d’aiuto, perché spesso riescono ad alleviare i disturbi.
Un rimedio casalingo comprovato per il dolore addominale è il calore, che rilassa e allevia i crampi allo stomaco. Il più classico è la borsa dell’acqua calda. In alternativa si possono usare dei cuscini riscaldabili riempiti con semi di ciliegio o cereali. Anche un bagno caldo può essere d’aiuto perché gli additivi per il bagno, come la lavanda o la melissa, hanno un ulteriore effetto riequilibrante. Un antico rimedio casalingo sono gli impacchi di patate: le patate calde vengono avvolte in un canovaccio, schiacciate e poste sullo stomaco. Le patate immagazzinano il calore e lo rilasciano gradualmente al corpo. Attenzione alle ustioni! Bisogna, infatti, assicurarsi che le patate non siano più troppo calde e che non tocchino direttamente sulla pelle.
Un altro rimedio casalingo della tradizione contro i dolori e i crampi addominali sono le miscele di tè e tisane. Alcuni tipi di tè, ad esempio, hanno un effetto digestivo, antispasmodico e/o alleviano la flatulenza. Il tè per il dolore addominale è quindi un rimedio casalingo comprovato e allo stesso tempo buono! Alcuni esempi di tè/tisane e miscele di tè consigliati sono:
Menta piperita
Camomilla
Semi di cumino
Semi di finocchio
Anice
Spesso si possono acquistare tisane gastrointestinali già pronte, riconoscibili da nomi come “tisana ai 4 semi”, “ventre piatto” o simili.
Ulteriori rimedi casalinghi contro i dolori addominali sono ad esempio:
Pane secco per il dolore localizzato nella parte superiore dell’addome causato dall’acido
Zenzero: grattugiato o sotto forma di infuso aiuta contro i disturbi digestivi
Un delicato massaggio addominale effettuato in senso orario
Non si tratta di un rimedio casalingo per il dolore addominale, ma è comunque efficace: effettuare dell’esercizio fisico aiuta, soprattutto se il malessere compare dopo un pasto troppo abbondante o ricco di grassi. Una passeggiata digestiva stimola, infatti, la digestione.
Cosa mangiare in caso di dolori addominali?
Quando si soffre di dolore addominale, spesso non si ha appetito. Tuttavia, è importante mangiare regolarmente per fornire all’organismo energia e nutrienti sufficienti. Non vanno consumati gli alimenti che causano fastidio o aggravano il dolore addominale. Le persone che soffrono di intolleranza al lattosio, ad esempio, limitano il consumo di latticini; la quantità di lattosio tollerata varia notevolmente da persona a persona. Se non è possibile evitare di mangiare alimenti che contengono lattosio, le compresse di lattasi possono renderli più tollerabili e prevenire il mal di stomaco. Se il medico ha diagnosticato la celiachia, invece, è necessaria una dieta rigorosa senza glutine per tutta la vita. Per individuare le intolleranze può essere utile tenere un diario alimentare.
Per i dolori addominali è utile seguire una dieta leggera e sana. La zuppa di carote o il porridge, ad esempio, sono ottime scelte. Qualche consiglio in più sull’alimentazione potrebbe essere d’aiuto a contrastare i dolori addominali e a non farli peggiorare:
Evitare porzioni troppo abbondanti: 5 piccole porzioni di solito sono meglio tollerate di 3 abbondanti. Se si distribuiscono i pasti regolarmente nell’arco della giornata, si evitano anche le voglie e l’ipoglicemia.
Prendere tempo mentre si mangia. Ingurgitando il pasto troppo velocemente, si inghiottirà più aria e questo potrebbe causare flatulenza o gonfiore addominali con relativi dolori.
Masticare tutto a fondo: in questo modo il cibo viene preparato perfettamente per la digestione e richiede meno sforzi da parte dell’apparato digerente.
Non cenare troppo tardi. Gli spuntini prima di andare a letto risultano difficili da digerire per molti!
I cibi molto grassi, come i fritti, i latticini a base di grassi interi o gli insaccati, rimangono a lungo nello stomaco, poiché i grassi ritardano lo svuotamento gastrico e quindi l’ulteriore digestione; per questo motivo i cibi grassi possono favorire i dolori addominali.
I cibi troppo speziati o acidi affaticano lo stomaco e possono provocare dolori alla parte superiore dell’addome.
Bere almeno 1,5 litri al giorno, preferibilmente acqua o tisane non zuccherate. L’anidride carbonica provoca problemi di stomaco, flatulenza o gonfiore addominale nelle persone sensibili. L’acqua naturale o quella del rubinetto sono alternative più tollerabili. Se contemporaneamente si manifesta anche la diarrea, è necessario bere molto di più per compensare la perdita di liquidi.
L’alcol, il caffè e le bibite ad alto contenuto di zuccheri non sono consigliati in caso di dolore addominale. Anche il tè (tè nero, tè verde) causa problemi ad alcune persone se assunto in quantità maggiori.
In linea di principio, si consiglia di seguire una dieta ricca di fibre. Se combinate con un sufficiente apporto di liquidi, le fibre stimolano l’attività intestinale e quindi favoriscono la digestione. In questo modo, prevengono il dolore addominale. Tuttavia, in caso di dolore addominale acuto, ad esempio a causa di diverticolite, è consigliabile seguire temporaneamente una dieta povera di fibre per non gravare ulteriormente sugli organi digestivi. Anche i cibi che causano gonfiore sono possibili fattori scatenanti del dolore addominale e andrebbero quindi evitati, almeno temporaneamente.
Il tipo di alimentazione tollerata da chi soffre di dolore addominale varia da persona a persona. L’unica cosa che può aiutare in questo caso è provare... e tener anche un diario alimentare.
Fonti Arasteh K et al. Innere Medizin. Thieme, Stuttgart 2009 Bauchschmerzen. Online-Informationen des Berufsverbands Deutscher Internisten und des Berufsverbands Deutscher Rheumatologen (Abruf: 04/2016) Herold G. Innere Medizin. Selbstverlag, Köln 2013 Kochen MM et al. Allgemeinmedizin und Familienmedizin. Thieme, Stuttgart 2006 Piper W et al. Innere Medizin. Springer, Berlin 2013 Andresen V. et al. (2020). Heat-inactivated Bifidobacterium bifidum MIMBb75 (SYN-HI-001) in the treatment of irritable bowel syndrome: a multicentre, randomised, double-blind, placebo-controlled clinical trial. Lancet Gastroenterol Hepatol. 2020 Jul; 5 (7), 658-666.
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