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Microbiota intestinaleMicrobiota e variazioni di pesoProbiotici: il rimedio preferito per i problemi di peso?Miti e fattiI risultati dei nostri testOrdinare il vincitore del test
Tutti abbiamo conosciuto qualcuno che mangia tutto ciò che desidera, che conosce lo sport solo dalla televisione e che, nonostante ciò, riesce a mantenersi sempre in forma. La maggior parte di loro giustifica il fenomeno parlando di "buona genetica", una spiegazione, però, non molto soddisfacente siccome non c’è molto che si può fare per cambiare la propria genetica.
Questo significa che dobbiamo semplicemente rassegnarci al fatto che molte persone non possono perdere peso? Questo non deve essere necessariamente vero, anche perché la ricerca recente offre una speranza. La scienza suggerisce che esiste un altro fattore che possiamo controllare, ovvero il cosiddetto microbiota intestinale. Il termine suona familiare, ma cosa c'è dietro?
Sintesi
- Milioni di persone in tutto il mondo soffrono di problemi legati al peso. Tuttavia, la causa è rimasta a lungo poco chiara.
- Nel frattempo gli scienziati di tutto il mondo sono concordi nell'affermare che l'intestino e i batteri che lo compongono hanno un' influenza notevole sull'intero organismo.
- Per questo motivo, i cosiddetti probiotici stanno diventando sempre più popolari.
- Nonostante le loro differenze, abbiamo testato i prodotti più popolari sulla base di alcuni criteri di qualità fondamentali.
- Tuttavia, il grande test sui prodotti mostra che 4 prodotti su 5 lasciano a desiderare.
Direttamente al test
Microbiota intestinale: di cosa si tratta esattamente?
Il microbiota intestinale corrisponde all'insieme di tutti gli organismi viventi che popolano il nostro intestino. Si tratta principalmente di batteri. Un microbiota intestinale sano contiene fino a 100 ceppi diversi! È importante notare che, affinché l'intestino svolga regolarmente tutte le sue funzioni, è necessario che ci sia un rapporto equilibrato tra i singoli ceppi batterici.
Se un ceppo è contiene troppi batteri o non abbastanza, il microbiota risulta non equilibrato. Tale squilibrio, noto anche come disbiosi, può avere una serie di effetti, non solo sulla digestione, ma anche sul nostro umore, sul nostro sistema immunitario e su molto altro. Ma cosa c'entra tutto questo con il nostro peso?
I batteri presenti nel nostro intestino non influenzano solo l’intestino stesso, bensì tutto il nostro corpo. I ricercatori hanno scoperto collegamenti con il nostro sistema immunitario, con altri organi, con la stanchezza e l'affaticamento e persino con l'obesità, le malattie della pelle e le allergie.
Dott. Gschwender
Non è sempre evidente a prima vista: la disbiosi può anche essere alla base di sintomi come spossatezza.
Microbiota e variazioni di peso: cosa dice la scienza
Attualmente i consigli e suggerimenti su come perdere peso sono molto facili da trovare sui diversi canali di trasmissione delle informazioni come, ad esempio, social media o riviste. Tuttavia, gli studi dimostrano che le diete convenzionali hanno un successo duraturo solo circa nel 20% dei casi per via delle numerose restrizioni.
Ma cosa significa questo per il "restante" 80%? Queste persone dovrebbero semplicemente arrendersi al loro destino? La risposta è no. Nell’ambito della ricerca sul microbiota intestinale sono state fatte da scoperte rivoluzionarie sul legame tra il microbiota intestinale e il modo in cui il nostro corpo gestisce le calorie.
Tra queste figura lo studio dell'ex ricercatore di Harvard P. J. Turnbaugh. Egli ha analizzato il microbiota di un gruppo di gemelli: uno dei quali era in sovrappeso e l’altro no. È emerso che i partecipanti allo studio in sovrappeso (non imparentati) presentavano somiglianze che li distinguevano persino dai loro gemelli non in sovrappeso.
La diversità e la composizione dei batteri intestinali dei partecipanti in sovrappeso era significativamente ridotta e alterata. È quindi possibile che la causa del sovrappeso risieda, almeno in parte, nel microbiota intestinale?

Per andare a fondo alla questione, il ricercatore ha condotto ulteriori esperimenti ed è riuscito a dimostrare, tra l'altro, che anche il microbiota dei topi sottoposti a un intervento di chirurgia bariatrica era stato alterato. Quando poi ha impiantato questo microbiota alterato in topi che non avevano subito tale intervento, questi hanno comunque perso una quantità significativa di peso, dimostrando che ciò contribuisce in modo significativo alla perdita di peso dei topi sottoposti a tale studio.
Ma come si fa a entrare in possesso del microbiota di un'altra persona? Un famoso medico cinese si era posto questa domanda già nel IV secolo. La sua proposta era relativamente semplice: un trapianto orale di feci. Sfortunatamente, però, questa procedura era, come si può immaginare, poco piacevole, siccome i pazienti dovevano ingerire le feci di un’altra persona. Sebbene questa forma di terapia non sembri particolarmente piacevole (e sebbene nel XVI secolo le fu dato il nome di "sciroppo d'oro"), rimase popolare per molto tempo.
Ancora oggi, il principio del trapianto di feci viene praticato in alcuni casi, ma fortunatamente in modo molto meno spiacevole. Le feci vengono oggi somministrate tramite colonscopia o tramite capsule (fino a 30 al giorno).
Tuttavia, poiché questi metodi non sembrano necessariamente allettanti e il trapianto di feci non è del tutto privo di rischi e, soprattutto, comporta costi elevati, è il metodo da scegliere solo in un numero limitato di casi. Esiste quindi un'alternativa?
Probiotici: il rimedio preferito per i problemi di peso?
È proprio qui che entrano in gioco i cosiddetti probiotici. Si tratta di preparati che contengono microrganismi vivi che si suppone colonizzino l'intestino. L'obiettivo è quello di riequilibrare o "ricostituire" il microbiota nella speranza che, come negli esperimenti descritti sopra, i chili di troppo vengano finalmente eliminati.
Ma è davvero così facile perdere peso? Sembra troppo bello per essere vero, ma oggi ci sono diversi studi che supportano questa teoria. Ad esempio, un gruppo di ricercatori giapponesi ha scoperto che un certo ceppo di batteri influenza l'assorbimento dei grassi nell'intestino e ne favorisce l'eliminazione.
In parole povere: i cibi grassi non finiscono sui fianchi, bensì nel water! Un altro studio è giunto a una conclusione simile: un gruppo di giovani uomini ha seguito per 4 settimane un piano alimentare particolarmente ricco di grassi. Una parte di questo gruppo ha assunto un preparato probiotico, mentre l'altra ha assunto un placebo.

I partecipanti sono stati esaminati accuratamente sia prima che dopo questo periodo di prova. Inoltre, il loro peso, l’indice di massa corporea e la percentuale di grasso corporeo sono stati registrati. Il risultato è stato sorprendente: i partecipanti al gruppo placebo sono ingrassati significativamente di più rispetto ai partecipanti che hanno ricevuto il probiotico.
I probiotici hanno quindi un grande potenziale nella gestione del peso. Tuttavia, questo solleva un ulteriore problema: l'incredibile varietà di prodotti attualmente in commercio. Come può una persona non esperta distinguere tra prodotti efficaci e non? Il nostro team di esperti si è posto questa domanda.
Qui di seguito vengono illustrati i miti che generalmente ruotano intorno al tema dei probiotici, le caratteristiche qualitative a cui prestare attenzione al momento dell'acquisto e vengono sottoposti a un controllo di qualità 5 prodotti particolarmente popolari al momento.
Miti e dati di fatto sui probiotici
Anche intorno al tema dei probiotici sono emersi rapidamente numerosi miti e affermazioni che rendono ancora più difficile la scelta di un prodotto adeguato. Di seguito diamo un’occhiata più da vicino ai miti più diffusi.
Mito 1: un probiotico vale l’altro
Dato di fatto 1: a questa affermazione possiamo rispondere con un chiaro "falso".
I vari prodotti che abbiamo esaminato si differenziano notevolmente l'uno dall'altro. Ciò è particolarmente evidente, ad esempio, nel numero di ceppi batterici analizzati, nel dosaggio e nella confezione.
Tutti questi criteri determinano la qualità di un prodotto.
Mito 2: i probiotici non funzionano perché vengono decomposti dai succhi gastrici e quindi non arrivano vivi nell'intestino
Dato di fatto 2: falso.
Infatti, alcuni batteri, in particolare i fermenti lattici, non sono sensibili ai succhi gastrici.
Anche se questo può sorprendere in un primo momento, sembra invece essere logico: dopo tutto, anche i batteri già presenti nel nostro intestino, che abbiamo ingerito, hanno percorso la stessa strada e sono arrivati vivi nel nostro intestino.
Mito 3: i probiotici non forniscono quasi nessun batterio in più rispetto alla normale alimentazione
Dato di fatto 3: anche questo è piuttosto falso.
Da un lato bisogna dire che esistono alimenti con proprietà probiotiche: lo yogurt, ad esempio, ma anche i crauti e il kimchi coreano, attualmente molto diffuso, contengono fermenti lattici. Tuttavia, di solito la varietà batterica è molto bassa. D'altra parte, va considerato che molti prodotti sono pastorizzati, il che uccide i batteri (anche quelli buoni).
Tra l'altro, anche la quantità di batteri varia notevolmente. Un buon prodotto a base di ceppi batterici contiene almeno 20 miliardi di unità formanti colonie (UFC). La stessa quantità è contenuta in circa 25 kg (!) di yogurt, che è ben superiore a quella che consumiamo quotidianamente.
Mito 4: L'influenza del microbiota intestinale è sopravvalutata e quindi i probiotici sono inutili
Dato di fatto 4: falso.
Numerosi studi dimostrano il legame tra il microbiota intestinale e la salute. Ad esempio, un team di ricercatori di Chicago ha dimostrato che i topi con un sistema immunitario indebolito avevano una probabilità di sopravvivenza molto più alta dopo il contatto con agenti patogeni se venivano nutriti con il microbiota di topi sani (Kim, 2020).
Esistono studi simili, ad esempio, anche sulle allergie (Hua, 2015) e sulla stanchezza (Fremont, 2013).
Mito 5: Un buon probiotico funziona immediatamente!
Dato di fatto 5: no.
L'idea alla base dei probiotici è quella di sostenere il microbiota intestinale a lungo termine. Considerando quanti batteri contiene il nostro intestino è improbabile che si ottengano risultati significativi da un giorno all'altro.
Anche se alcune persone notano lievi cambiamenti dopo la prima settimana (soprattutto per quanto concerne la digestione), i gastroenterologi, come il dottor Gschwender di Monaco di Baviera, raccomandano di assumere i probiotici per un periodo di almeno 2 o 3 mesi.

Cosa definisce un prodotto a base di ceppi batterici?
A seguito di una ricerca approfondita, Consulente della Salute ha lavorato con diversi esperti per identificare le 5 caratteristiche qualitative più importanti e ha poi testato 5 prodotti attualmente molto noti proprio per tali caratteristiche.
Caratteristica 1: il numero di ceppi batterici contenuti
Un buon probiotico cerca di avvicinarsi il più possibile alla composizione di un microbiota intestinale umano sano e bilanciato. Tuttavia, l'intestino umano non ospita solo da 3 a 10 ceppi batterici diversi, bensì molti di più. Di conseguenza, dovrebbero essere contenuti almeno 40 ceppi diversi.
Caratteristica 2: il dosaggio delle unità formanti colonie
Sebbene cifre come 2, 4 o 10 miliardi di UFC sembrino inizialmente molto impressionanti, le ricerche attuali dimostrano che un intestino sano contiene da 10 a 100 miliardi di batteri. I preparati con un dosaggio troppo basso non sono quindi sufficienti ad apportare un effettivo cambiamento. Attualmente gli esperti raccomandano prodotti con almeno 20 miliardi di UFC.
Caratteristica 3: il prezzo
Tutti sono felici quando possono risparmiare. I prodotti che devono essere assunti quotidianamente e a lungo termine possono rivelarsi veramente una spesa enorme. Se fate una piccola ricerca sui vari fornitori di probiotici, noterete che la gamma di prezzi è variegata. Si sceglie, quindi, l'offerta più economica.
Pur non volendo svalutare i prodotti economici e molto economici in generale, vorremmo sottolineare che una buona ricerca, un'attenta selezione dei ceppi, un dosaggio elevato e una confezione adeguata hanno il loro prezzo. Generalmente bisogna considerare che i prodotti da buoni a molto buoni sono disponibili anche a poco meno di 1 euro al giorno.
Caratteristica 4: sostegno alla mucosa intestinale
Affinché i batteri colonizzino l'intestino e svolgano il loro lavoro, hanno bisogno di un terreno di coltura adeguato, ovvero una mucosa intestinale intatta. Il problema è che la mucosa intestinale è spesso danneggiata, soprattutto in caso di problemi intestinali, il che rende difficile la colonizzazione dei batteri buoni.
Oltre ai batteri, i probiotici dovrebbero quindi contenere anche sostanze che supportano la mucosa intestinale, come la vitamina B. Nel nostro test, i prodotti che contengono almeno uno di questi ingredienti ricevono 75 punti. Se il prodotto contiene due o più di questi ingredienti, riceve il massimo dei punti.
Caratteristica 5: La resistenza della confezione
Durante il processo di produzione i batteri vengono messi in una sorta di stato di ibernazione mediante la liofilizzazione. Quando entrano in contatto con l'umidità, si "risvegliano". Se sono disponibili fonti di cibo adeguate, come nel caso dell'intestino, i batteri prosperano.
Il problema è che molte forme di confezionamento non proteggono adeguatamente i preparati dall'umidità. Ad esempio, se le capsule non sono confezionate singolarmente, bensì insieme in un contenitore di plastica o in un barattolo, i prodotti entrano in contatto con l'aria o l'umidità ogni volta che vengono aperti.
Il risultato è che i batteri possono risvegliarsi troppo presto, non trovare nutrimento nella capsula e, così, morire.

I blister in alluminio proteggono in modo ottimale i batteri contenuti nelle capsule dall'umidità.
Nel caso delle confezioni in plastica, il problema è aggravato dal fatto che il materiale non sigilla completamente l'umidità. Piccole quantità di umidità possono passare attraverso la confezione. In questi casi, non è raro che tutti i batteri contenuti nella capsula siano già morti quando questa viene ingerita. I blister in alluminio, in cui ogni capsula è inserita singolarmente in una camera di alluminio ed è quindi protetta in modo ottimale, sono considerati il gold standard del packaging.
Quale prodotto soddisfa le nostre aspettative?
In base a questi criteri, abbiamo analizzato cinque prodotti attualmente in uso e siamo giunti alle seguenti conclusioni:

Kijimea K53 Advance
Vantaggi
Il produttore è noto negli ambienti medici per le sue ricerche e innovazioni.
La dose giornaliera prevede una sola capsula facile da ingerire.
Il prodotto è privo di glutine, fruttosio e lattosio e non contiene additivi, conservanti, aromi e dolcificanti.
Svantaggi
Nonostante la distribuzione attraverso il proprio shop online, le diverse farmacie online e locali, il produttore deve ripetutamente affrontare problemi di consegna a causa dell'elevata domanda.
K53 Advance è stato sviluppato dall'azienda tedesca SYNformulas, ben affermata nella ricerca batteriologica. Grazie alle proprie ricerche scientifiche, pubblicate anche sulla rivista specializzata di fama mondiale "The Lancet", questa azienda gode di una grande reputazione negli ambienti medici.
Ciò è evidente anche osservando più da vicino il prodotto: con 53 ceppi batterici, K53 Advance offre la massima varietà, superando addirittura il nostro requisito di 100 punti. Inoltre, il prodotto presenta il dosaggio più elevato e contiene biotina e niacina utili a mantenere una mucosa intestinale sana. Il confezionamento in blister di alluminio soddisfa il gold standard, in quanto protegge in modo ottimale ogni capsula dall'aria e dall'umidità, dalla produzione al consumo.
K53 Advance ottiene quindi una media di 90/100 punti ed è il vincitore del nostro test.
Ciò che ci ha particolarmente colpito durante la nostra ricerca su questo prodotto sono le numerose recensioni estremamente positive dei clienti, che sottolineano la nostra stessa impressione sul prodotto. Ecco alcuni esempi:
Vittoria A.
"Ottimo prodotto, unico nel suo genere con così tanti ceppi diversi. Anche il confezionamento di ogni singola capsula è ottimale, perché ne garantisce l’isolamento dall’umidità. Lo acquisterò nuovamente."
Francesca F.
"Ho iniziato ad usarlo da poco ma sento già i benefici."
Antonio S.
"Decisamente il miglior prodotto che io abbia mai provato."

Kijimea K53 Advance ha convinto su tutta la linea e ha quindi meritato il primo posto con 90 punti. Particolarmente interessante: il prodotto contiene 53 diversi ceppi batterici, più del doppio rispetto al secondo classificato.
Probivia
Vantaggi
Prezzo basso
Inulina come prebiotico
Vegano, senza glutine e lattosio
Svantaggi
Il contenitore di plastica non offre una protezione sufficiente
Dosaggio e numero di ceppi molto lontani da quelli del vincitore del test
Nessun ingrediente aggiuntivo a supporto della mucosa intestinale
Probivia di Gloryfeel si è classificato al secondo posto nel nostro test, sia nella classifica generale che in termini di numero di ceppi. Inoltre, le capsule guadagnano punti soprattutto grazie al loro prezzo molto basso, che, tuttavia, si riflette sia nel dosaggio che nella confezione.
Il semplice contenitore di plastica colorato non protegge sufficientemente il contenuto dall'aria e dall'umidità che penetrano dopo la prima apertura. In particolare, il fatto che il contenuto sia concepito per una durata di 3 mesi solleva un po’ di dubbi. Mancano, però, alcuni ingredienti in grado di sostenere la mucosa intestinale. Al contrario, il prodotto contiene inulina essendo un prebiotico, cioè nutrimento per i batteri intestinali. Il problema: l'inulina cause spesso flatulenza.

Probivia di Gloryfeel si è piazzato al secondo posto del test, convincendo per il prezzo contenuto, ma a scapito del dosaggio e della confezione. La confezione inadeguata solleva dubbi sulla durata di conservazione e l'inulina contenuta può spesso causare flatulenza.
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Probiotici e Prebiotici
Vantaggi
Prezzo basso
Certificazione GMP
Senza glutine
Svantaggi
Il contenitore di plastica non offre una protezione sufficiente
Le informazioni sul dosaggio sono contraddittorie e generano confusione nei consumatori
Nessun ingrediente aggiuntivo a sostegno della mucosa intestinale
Con un totale di 18 ceppi diversi, il probiotico di Natural Balance si colloca quantomeno in una fascia media in questa categoria. Il dosaggio è un po' più complicato: il produttore indica una dose giornaliera di 20 miliardi di CFU, che all'inizio sembra interessante. Si dovrebbero consumare due capsule al giorno; come cura per i problemi intestinali, si dovrebbero assumere quattro capsule per una settimana , dopodiché il dosaggio dovrebbe essere ridotto a due capsule al giorno.
Tuttavia, se si osserva attentamente la composizione, ci si rende conto che se si assumono solo 2 capsule al giorno, questa dose giornaliera contiene solo 10 miliardi di CFU. Tuttavia, poiché questo è il dosaggio raccomandato, abbiamo calcolato 2 capsule al giorno. Questo è l'unico modo per garantire che la confezione duri per i 240 giorni promessi. In base a questo calcolo, tuttavia, i consumatori possono essere soddisfatti del prezzo vantaggioso di 21 ct/giorno. Tuttavia, anche in questo caso il confezionamento è deludente: a nostro avviso, la semplice confezione di plastica non protegge sufficientemente il contenuto dalla penetrazione dell’umidità, soprattutto se il contenuto deve essere utilizzato per ben 239 giorni dalla prima apertura. Queste capsule contengono anche inulina come prebiotico. Purtroppo, non sono presenti vitamine aggiuntive, che dovrebbero sostenere la barriera intestinale.

Il probiotico di Natural Balance contiene 18 ceppi e una dose giornaliera di 20 miliardi di UFC, anche se l'assunzione raccomandata di 2 capsule al giorno raggiunge solo la metà di questa quantità. Anche la confezione non offre una protezione sufficiente contro l'umidità, il che è problematico visto il lungo periodo di utilizzo, e mancano le vitamine di supporto.
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Vitamaze
Vantaggi
Made in Germany
Vegano
Svantaggi
Il contenitore di plastica non offre una protezione sufficiente
Nessun ingrediente aggiuntivo a sostegno della mucosa intestinale
L'azienda Vitamize vende una varietà di integratori alimentari diversi, tra cui il probiotico "Probiotici Flora Intestinale". Ogni confezione contiene capsule per un mese. Con 16,2 miliardi di UFC per dose giornaliera e 12 diversi ceppi batterici, questo prodotto si colloca a metà del nostro test. Tuttavia, entrambi sono purtroppo al di sotto dei valori raccomandati dai nostri esperti. Purtroppo, Vitamize utilizza anche una confezione di plastica. Anche se si tratta di una confezione di un solo mese, il team editoriale dubita che garantisca una protezione ottimale del contenuto.

Il probiotico "Probiotici Flora Intestinale" di Vitamaze contiene 16,2 miliardi di UFC per dose giornaliera e 12 ceppi batterici, un valore che si colloca a metà del test, ma al di sotto dei valori consigliati dai nostri esperti. La confezione in plastica potrebbe non offrire una protezione ottimale, anche se si tratta di una confezione di un solo mese.
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Natural Bay
Vantaggi
Contiene inulina come probiotico
Senza glutine, lattosio e zuccheri
Svantaggi
Informazioni contraddittorie sul dosaggio
Scarsa varietà di ceppi batterici
Le capsule di Natural Bay presentano fin dall'inizio un problema per la valutazione: secondo il sito web del produttore, il prodotto contiene l'enorme quantità di 125 miliardi di UFC per grammo. Se si osserva l'etichetta, però, la dose giornaliera raccomandata (due capsule) contiene solo 10 miliardi di UFC. La cosa sorprendente è che 2 capsule corrispondono a 1 g.
In questo caso, il team editoriale ha deciso di prendere in considerazione i 10 miliardi di UFC per dose giornaliera, il che pone il prodotto ben al di sotto del vincitore del test. Anche il numero di ceppi batterici è piuttosto basso (5). Il confezionamento in un contenitore di plastica e la mancanza di additivi a sostegno della mucosa intestinale non convincono. Ciò colloca Natural Bay al quinto e ultimo posto nel nostro confronto.

Le capsule di Natural Bay dichiarano 125 miliardi di UFC per grammo, ma la dose giornaliera effettiva contiene solo 10 miliardi di UFC e 5 ceppi batterici, risultando meno competitiva rispetto ad altri prodotti e piazzandosi all'ultimo posto nel test.
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Conclusione
L'intestino è attualmente al centro della ricerca medica ed è giusto così ci verrebbe da dire! Si può affermare che esso, insieme ai suoi “abitanti batterici” eserciti una grande influenza su molte aree della salute. Allo stesso tempo, però, sta diventando evidente che lo stile di vita stressante ormai molto diffuso al giorno d’oggi può avere un impatto negativo sul microbiota intestinale. I prodotti a base di batteri possono quindi essere in molti casi un'utile integrazione.
Tuttavia, un'analisi più attenta rivela che esistono enormi differenze per quanto riguarda la qualità tra i vari prodotti presenti sul mercato.
È quindi particolarmente importante ottenere informazioni dettagliate prima di effettuare un acquisto.
Kim, Sangman M et al. “Fecal microbiota transplant rescues mice from human pathogen mediated sepsis by restoring systemic immunity.” Nature communications vol. 11,1 2354. 11 May. 2020, doi:10.1038/s41467-020-15545-w
Turnbaugh, P et al. An obesity-associated gut microbiome with increased capacity for energy harvest. Nature 444, 1027–1031 (2006). https://doi.org/10.1038/nature05414
Hua, X., Goedert, J. J., Pu, A., Yu, G., & Shi, J. (2015). Allergy associations with the adult fecal microbiota: Analysis of the American Gut Project. EBioMedicine, 3, 172–179. https://doi.org/10.1016/j.ebiom.2015.11.038
Frémont, Marc et al. “High-throughput 16S rRNA gene sequencing reveals alterations of intestinal microbiota in myalgic encephalomyelitis/chronic fatigue syndrome patients.” Anaerobe vol. 22 (2013): 50-6. doi:10.1016/j.anaerobe.2013.06.002

Sandro De Rosso è nato a Milano nel 1965 e ha scoperto la sua passione per la scrittura fin da giovane, collaborando a diversi giornali studenteschi. Dopo la carriera accademica, ha partecipato a numerosi seminari e conferenze sul tema della salute, che gli hanno permesso di combinare la sua abilità giornalistica con la sua passione per la medicina. De Rosso ha scritto per diverse riviste mediche e di salute.
Nel 2005, Sandro De Rosso è entrato a far parte della redazione di Consulente della Salute. Grazie alla sua profonda conoscenza del settore sanitario e al suo talento per una comunicazione scientifica precisa e comprensibile, ha fatto rapidamente carriera. Nel 2015 ha assunto la carica di caporedattore.
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Le informazioni contenute in questa pagina non costituiscono un parere medico e non devono essere considerate tali. Consultare il medico prima di modificare le cure mediche abituali. Questo prodotto non è destinato a diagnosticare, trattare, curare o prevenire alcuna malattia. L'effetto dipende da fattori individuali. Le immagini delle persone colpite sono state ricreate e i loro nomi sono stati cambiati.

